domenica 19 febbraio 2012

Bari, ottava trasferta felice

Non sbaglia più neppure una trasferta, il Bari. A Livorno coglie l'ottavo alloro del torneo: roba da promozione. In realtà, però, la truppa di Torrente veleggia al di qua della soglia playoff, qualche punto (sette) dietro al Varese, sesto in graduatoria. E non solo, ovviamente, a causa della penalizzazione subita di recente (alla quale, peraltro, se ne potrebbe aggiungere presto un'altra). Ma, soprattutto, per quelle esitazioni puntualmente collezionate sull'erba di casa: che, di fatto, sono riuscite a ingrigire una stagione già sconvolta da minacce più serie (rischio di fallimento e l'affaire calcioscommesse). Lontano dalla Puglia, comunque, la squadra è più sciolta, più viva, più fluida. Non deve necessariamente costruire la partita e, quindi, concede meno spazi all'avversario. E, invece di cadere in difetto, approfitta degli impacci altrui. Gente come Stoian e Caputo, in piena lievitazione caratteriale e calcistica, fuori casa incide di più, sfruttando agilità e maggior serenità. Forestieri, letale in Toscana, sembra indirizzato al recupero. L'apporto di Romizi, arrivato a gennaio, è determinante: tanto da aver attenuato l'amarezza dettata dalla partenza di Donati. E l'assetto complessivo appare più saldo, più sicuro. Già, la sicurezza, ovvero la componente psicologica: perchè la differenza tra le prestazioni offerte al San Nicola e quelle disputate oltre regione, probabilmente, non alberga esclusivamente nel discorso tattico. Al di là delle frequenti modifiche imposte dal tecnico, gara dopo gara. Il Bari di questi tempi, tuttavia, è un collettivo che ha saputo irrobustirsi: malgrado qualche incidente di percorso. E che, nonostante la tempesta infuri attorno, sta acquisendo una certa impronta. Provando a guadagnarsi un minimo di consenso. Perchè, oggi come oggi, questa squadra deve innanzi tutto sforzarsi di riavvicinare il calcio alla città, la maglia alla tifoseria. Recuperando quella credibilità che altri, pochi mesi fa, avrebbero sperperato. Reimpossessandosi di quella fiducia popolare che altri, nel passato più recente, avrebbero tradito.