lunedì 27 febbraio 2012

Più Brindisi, meno Martina

Il derby rivaluta il Brindisi. Motivato, aggressivo, anche generoso. Lo spiega il gol che sigilla il match, arrivato poco prima della fine dei giochi. Merito di Mignogna, uno che alla manovra offre qualità e che, ultimamente, era un po' ignorato dagli apprezzamenti popolari. Ma lo spiega anche la prestazione, evidentemente pungolata dall'antipatico e pesante rovescio patito nel match di andata: mal digerito, pare. Una prestazione che punta a riavvicinare la squadra alla tifoseria: non troppo tenera con un collettivo che spesso, dice, rinuncia ad osare. Dall'altra parte, il Martina: mai brillante, come talvolta gli capita lontano da casa. Capace di rimediare al primo svantaggio, ma impossibilitato a inseguire per la seconda volta. Quel Martina un po' ingrigito, che lamenta l'assenza della sua unica pedina davvero irrinunciabile, De Tommaso. Molto spesso decisivo: più di Picci, che pure è l'artigliere migliore. Quel Martina che, negli ultimi centottanta minuti, finisce per rallentare (raccoglie, infatti, solo un punto: poco, considerato il momento storico). E che legittima un po' di rabbia: e non solo perchè, ultimamente, la formazione di Bitetto aveva ritrovato un calcio interessante, oltre che pratico e redditizio. Ma soprattutto perchè la concorrenza finisce per rianimarsi: pur senza abbagliare. Come dimostrano il gran numero di gol che l'Ischia continua a incassare (quattro a Torre del Greco, proprio ieri: contro i cinque realizzati, peraltro). O lo scadimento progressivo della Sarnese, che da qualche tempo fatica a ritrovarsi. Oppure la nuova flessione della Casertana, cioè di una delle protagoniste più brillanti delle ultime settimane. La sensazione, del resto, è sempre più forte: questo Martina, cioè, il campionato può perderlo per negligenze proprie, innanzi tutto. E questa è un'ipotesi che immalinconisce.