giovedì 23 febbraio 2012

Grottaglie, il gap resta

Teoricamente, il risultato (uno a uno) potrebbe persino passare attraverso le maglie della legittima soddisfazione. Perchè l'avversario (la Casertana) è pur sempre una big: sostanzialmente rivalutata dalle ultime giornate del campionato di quinta serie, seppur sminuita da una condotta di gara controversa (partenza sicura, molto mestiere, discrete geometrie e sufficiente fluidità di manovra, poi sostituite da amnesie difensive, scarso filtro nel mezzo, timori crescenti, scadimento fisico). Ma anche perchè, dopo tante cadute, un punto fa bene al morale e all'autostima, come si dice in casi come questo: malgrado il pareggio arrivi in casa, sull'erba gibbosa del D'Amuri. Il Grottaglie, tuttavia, non può giore neanche un po'. Perchè il disavanzo da chi la precede in classifica non si liofilizza e soprattutto perchè dietro, ormai, fanno punti tutti, molto spesso. E' il caso del Matera, della Viribus (che, comunque, nel turno infrasettimanale cade), del Gaeta. Addirittura dell'Oppido. Peraltro, l'atteggiamento della formazione di Pizzonia è quello di sempre: un po' morbido, quando serve sostanza. Nonostante la reazione, ieri, ci sia stata. E malgrado, nella seconda parte di match, la squadra non si sia comportata affatto male: giostrando con più ritmo e con le motivazioni giuste. Con coraggio, pure. Uno degli ultimi arrivi, Scalese, si è mosso: tanto e anche bene. Cristofaro, riemerso dopo un lungo periodo di stop, sembra recuperato. Ma questi sono argomenti che, riteniamo, non bastano per recuperare il gap. Dal mercato invernale, in realtà, occorreva accumulare più qualità, ma anche più personalità. Operazione che lo stato di crisi del club non ha evidentemente permesso. Ora, ci sembra tutto abbastanza compromesso: onestamente. E i playout sono alla porta. E', questo, un secondo torneo nel quale, psicologicamente, l'Ars et Labor deve cominciare a calarsi sin da adesso. Giusto per non arrivare impreparati nel momento decisivo. Perseguendo un irrobustimento graduale del collettivo, ma anche provvedendo ad allenare la mente in prospettiva spareggi: dove arrivano sparring partner ammaccati, però sempre ben disposti a sgomitare. E provando, infine, a conservare il miglior piazzamento possibile. Ci sembra una necessità.