venerdì 13 aprile 2012

Abbiamo sognato, abbiamo scherzato

Ne avevamo parlato: con un briciolo di campanilismo, con un bagaglio di speranza. Quella sacra alleanza tra le squadre e le genti di Puglia ci era diventata simpatica. Il Casarano che tramortisce l'Ischia senza averne davvero bisogno, il Martina che si avvantaggia dello score del Capozza e schizza verso la serie C: tutto stimolante, tutto persino bello. Poi, però, ci si risveglia. Ed è un risveglio faticoso. Il Grottaglie che pareggia (legittimamente) in Valle d'Itria, il Martina che incespica a quattro giornate dal traguardo, la Sarnese che scatta in pole position, con i favori del pronostico: sin qui, tutto normale, in un campionato combattuto come quello appulocampano di D. Quello che segue, tuttavia, è meno gratificante: per tutti. Accade che il Grottaglie si sente ferito dell'accoglienza ricevuta nel derby dalla dirigenza di casa, chiedendo (è legittimo anche questo, ci mancherebbe) la vittoria a tavolino. Che il Martina si vede sfiancato dal giudice sportivo: cinque appiedati (come nelle attese) e campo squalificato (attendevamo anche questa sanzione, ma non così grave: quattro partite, quindi niente più scontri diretti al Tursi). E, infine, che De Finis, uno dei presidenti del Brindisi (anche il Fanuzzi, dopo il match con la Turris, rimarrà chiuso per un turno) si lasci scappare una frase infelice: se gli adriatici, infatti, il ventidue aprile ospiteranno il Casarano a porte chiuse è perchè la Lega vuol favorire il Martina. Ragionevolmente troppo lontano per essere raggiunto e, comunque, non più leader del raggruppamento. E, come abbiamo visto, pesantemente colpito in settimana. Giusto per smentire ogni congettura. Massì, abbiamo sognato. Abbiamo scherzato. E di sacre alleanze non parleremo più. C'è una quotidianità che pulsa. E troppi campanili che sgomitano. Come un tempo, come sempre. Lo sanno anche la Sarnese di oggi e tutti gli avversari di domani: è una notizia di cui, oltre confine, faranno buon uso.