mercoledì 25 aprile 2012

Nuove nubi sul Bari

Riparte il calcio che la morte sul campo (di Morosini, tesserato con il Livorno) ha fermato. E il Bari, sulle zolle del San Nicola, incrocia e imbriglia la capolista, un Torino un po' svogliato o, più semplicemente, sparagnino e calcolatore. E' il Toro di mastro Ventura, uno che a Bari ha vissuto momenti esaltanti e un'ultima parte di esperienza davvero traumatica. Ereditando un esonero, molte accuse e il marchio infamante di una retrocessione, smaltita a metà con il suo successore (Mutti). E che, al ritorno in Puglia, non ha potuto sottrarsi ad una corposa porzione di insulti: prima e durante il match. Niente, peraltro, al confronto di quelli incassati dall'esterno granata Parisi, un altro ex di quella squadra inchiodata dal campionato passato e già asfaltata dalle accuse di combine nella vicenda triste del calcioscommesse. Comunque, lo zero a zero del sabato non cambia nulla, sull'Adriatico: dove si naviga in attesa di scoprire cosa accadrà dopo. Limitandosi a lenire le ferite recenti di Verona (sconfitta pesante, malgrado l'approccio felice). Non cresce neppure il quoziente di pericolosità della formazione di Torrente nelle partite interne, dove non si vince quasi mai: quindi, normale amministrazione. Ovvero, l'unico segnale di una stabilità in cui l'intero ambiente, di questi tempi, vorrebbe misurarsi. Nella realtà, però, la gente che tifa continua a scontrarsi con quello che non vorrebbe vedere e sentire. E, mentre la scure della giustizia sportiva sembra incombere, anche l'iscrizione al prossimo campionato è già seriamente a rischio. L'impasse societario non è ancora appianato e la famiglia Matarrese non ha pubblicizzato un ipotetico piano di salvataggio. E, peraltro, l'ipotesi di un fallimento a stagione in corso non è neppure stata presa in considerazione. Era una possibilità per salvaguardare il titolo sportivo: la speranza è che ora, in riva all'Adriatico, non si debba rimpiangere l'opportunità scartata.