martedì 8 maggio 2012

Bari, la tranquillità inganna

La tranquillità può ingannare. Il Bari, ad esempio. Il Bari che si sente protetto dai quarantasei punti sin qui contabilizzati. Buoni a garantire un finale di stagione soft. In realtà, la serie B, che è competizione lunghissima, riserva sempre novità. E non impermeabilizza nessuno, sino alla maturazione di una quota che soddisfa la matematica. Anche se il calendario offre assstenza, seminando il domani di molti scontri diretti, che giocheranno a favore. Ma quarantasei punti, ancora, non bastano: e sappiamo anche perchè. Vietato rilassarsi. E, invece, la formazione di Torrente sembra essersi rilassata davvero, ultimamente. Non vince a casa propria - come tradizione - e, da qualche tempo, neppure in trasferta (tre punti nelle ultime sei uscite). In coda alla sconfitta a Verona, proprio domenica, è arrivata una nuova caduta: ancora in Veneto, a Cittadella. Dove l'atteggiamento di qualche singolo ha indisposto. E dove il livello di tensione è apparso notevolmente calato. Atteggiamento grave, se si considera che il Bari dovrebbe necessariamente puntare ad una quota conclusiva di assoluta sicurezza: che, in questo caso, andrebbe a coprire gli eventuali danni procurati dalla vicenda calcioscommesse. La squadra sembra non averlo capito. O sembra averlo dimenticato: un vantaggio minimo sulla quint'ultima, a fine torneo, potrebbe non bastare. Anche per questo, sin dalla prissiama gara (venerdì si anticipa con il Brescia, al San Nicola), occorre un'inversione di tendenza. E di scelte, se serve, forti. I corpi estranei, nell'ingranaggio del collettivo, adesso non pagano. E singoli meno dotati, ma più affidabili, meritano una chance. Per le battaglie, occorrono altre qualità: l'accademia pura, oggi come oggi, non fornisce garanzie. Torrente ci pensi.