martedì 24 settembre 2013

Lecce, si cambia

E’ difficile, adesso, salvare il soldato Moriero. Quattro sconfitte di sèguito condannerebbero chiunque: a qualsiasi latitudine. Figuriamoci, allora, in un ambiente come quello del Lecce, animato da troppe buone intenzioni e accreditato da molti pronostici. Zero punti dopo un mese di campionato è rogna seria, altro che. Ovunque. Ma soprattutto nel Salento, dove la fibrillazione stagna da un po’ di mesi. La squadra affonda ancora in casa propria: questa volta se ne compiace il solido Catanzaro, che passa agevolmente (due a uno). Ovviamente, anche la prestazione è difettosa: frutto – anche, ma non solo – dello scollamento mentale di un organico evidentemente inadatto ad aggredire il campionato di terza serie. Della cui costruzione il tecnico, che pagherà per tutti, non può assumersi la responsabilità. Anche se, al momento opportuno, avrà approvato e avallato. Frettolosamente: per non perdere, chissà, l’occasione di poter lavorare nella sua città. E’ un Lecce, questo, che sembra non possedere attributi. E, probabilmente, sopravvalutato. Dalla tifoseria, dagli avversari, dagli addetti ai lavori, da tutti. Costruito, asseriscono i più maligni, con le seconde scelte che il mercato sottoponeva (altrove, certo, un’operazione del genere funziona: ma vincere, o tentare di vincere, implica logiche diverse). E spruzzato dall’euforia di un Miccoli nel motore: che, magari, avrà pure contribuito a nascondere la realtà. Solo per un po’, comunque. Cioè, dietro l’artigliere di Nardò (infortunatosi, peraltro), non esiste un collettivo. Domenica, al di là della doppia inferiorità numerica maturata nel corso dei novanta minuti, mancavano brillantezza, sostanza, ordine, concetti. Ora, invece, si gira pagina. Con un nuovo responsabile tecnico: che sarà ufficializzato in queste ore (Lerda?). Con un profilo psicologico bassissimo. E con una sola accogliente certezza: quest’anno, in C1, non esiste il vocabolo retrocessione. Meno male.

A metà mattinata, a post già pubblicato, la comunicazione ufficiale del club: via Moriero, dentro Lerda. Come anticipato. Un ritorno, quello del trainer piemontese. Che, se ricordiamo bene, nel corso della passata stagione, dal vertice della società era stato fortemente criticato, osteggiato, esonerato- E, prima ancora, anche delegittimato.