La gioventù è bizzarra e,
tante volte, non assicura continuità. Nel pallone, aiuta a contenere le spese di
gestione: ma non garantisce linearità all’evoluzione di un progetto. E il Bari
giovane è quel che avevamo sospettato di dover commentare, nel corso di questa
stagione puntellata da molti punti interrogativi: una squadra che vive di acuti
e debolezze. L’avevamo salutato immediatamente dopo il successo ottenuto sul
Palermo: ed ora, neppure un mese più tardi, siamo costretti a condividere qualche
preoccupazione. Il rovescio di Cesena, maturato ieri, riconsegna la formazione
di Alberti e Zavettieri ad una classifica perigliosa e afflittiva (a turno concluso,
stazionano dietro soltanto Padova e Juve Stabia). Ma, soprattutto, cominciano a
sgomitare un po’ di domande. Una, tra le altre: è il caso, di fronte alla
cronica necessità di collezionare punti, applicarsi con superficialità o,
peggio, rilassatezza? Il problema è che, mentre i romagnoli professano
concretezza e sfoggiano solidità, il Bari si perde in troppe frivolezze,
accettando la realtà soltanto dopo l’intervallo: quando, cioè, la situazione è
abbastanza compromessa. Ovvio, il giovane Bari deve forgiarsi: e formarsi
significa passare anche e soprattutto attraverso esperienze come questa. Da un
gruppo rampante, ecco, è persino logico attendersi incertezze, amnesie,
supponenze, ingenuità. Ed altro ancora. Ma non proprio il difetto di coraggio o
la voglia di sopperire al deficit
strutturale con la quantità. Se una squadra come il Bari, per capirci, crede di
poter risolvere uno scontro delicato con l’accademia, non ci siamo. Potrebbe
trattarsi, comunque, di un momento. Di una distrazione. Del resto, l’avvio di
stagione un po’ affaticato è stato, anche abbastanza presto, compensato. E, prima
della nuova situazione di impasse, di
questa squadra si parlava universalmente bene. E non lo dimentichiamo. Come non
dimentichiamo, comunque, i primi quarantacinque minuti di Cesena. Dove il Bari
è quasi sembrato sazio. O non totalmente coinvolto. Il particolare non può
lasciare indifferenti.