lunedì 28 ottobre 2013

Monopoli, profumo di leadership



Il Monopoli crede compiutamente di poter ancora pretendere molto da se stesso. E il successo recuperato a Grottaglie, nell’ultima trasferta, consolida certe convinzioni. Scalfite, ma non per questo cancellate, appena una settimana prima: quando la meno nobile Puteolana aveva imposto, al Veneziani, il pari alla gente di Claudio De Luca. Questa volta, sull’erba di casa, si presenta il Gladiator: giovane (in panchina solo under) e niente affatto abbottonato. Ancorché infiacchito da troppe assenze. Un avversario che affronta l’impegno tenendo la palla a terra, cercando di giocarla: e non solo per tenere lontano dalla propria area l’artiglieria di casa. I casertani sono tutt’altro che inguardabili, per capirci. Ma, evidentemente, assai poco corazzati alle intemperie. E, dunque, affondano troppo presto. Sì: il Monopoli passa dopo dieci minuti (Montaldi), raddoppia dopo quattordici giri di lancetta (deviazione di un difensore campano, su traversone secco di Stambelli) e, al minuto venti, chiude definitivamente la questione (Di Rito). Il match, dunque, smarrisce immediatamente ogni stimolo, si priva di palpitazioni ed emozioni e veleggia placido, da sùbito, verso la sua naturale conclusione, macerandosi nelle ovvietà di una situazione che non possiede più alcuna storia. Non ci sono molte parole da aggiungere: chi gode del largo vantaggio lo governa senza assilli, riducendo tensione e fatica. E chi si ritrova sotto si accontenta di limitare i danni. Lo score, per la cronaca, cambia ancora nella seconda metà della ripresa (va a segno anche il cloured Adeshokan, appena inserito in luogo di Di Rito): ma non accade altro: davvero. Successo facile: molto più facile del previsto. Che minimizza anche l’indisposizione di Laboragine (ma sarebbe stato interessante confrontare in un test più credibile il centrocampo varato per l’occasione da De Luca, che schiera Marini al fianco di Lanzillotta e Camporeale, a ipotetico vantaggio dell’equilibrio tattico). Eppure, le notizie più liete arrivano in coincidenza della fine delle altre gare in calendario: il Matera pareggia in casa, il Marcianise pure, il Brindisi perde. Vince solo la Turris, a Vico. Dunque, il Monopoli schizza in testa alla classifica, seppur in coabitazione: a quota diciannove anche il Marcianise e, appunto, la Turris. In definitiva, la domenica diventa affascinante. Perché la zona più nobile del campionato sembra recuperare definitivamente la formazione adriatica: cioè una delle più attese, alla vigilia. Attenzione, però: il girone resta assai livellato. E ancora non c’è il collettivo che può scavare la differenza tra sé e il resto del gruppo. Il confine tra chi precede e chi insegue è sempre più labile: facciamocene una ragione. E, soprattutto, tutti possono battere chiunque. Sarà conveniente ricordarsene. Inoltre, le vittorie troppo semplici possono persino fuorviare, distorcere la realtà. Significa che il Monopoli non può cullarsi. Ecco, l’abbiamo detto.