mercoledì 7 maggio 2014

Longo, la svolta del San Severo

I dati mentono difficilmente. Dei numeri occorre tenere conto. E le statistiche, nel caso specifico, raccontano chiaramente: con l’arrivo di Emilio Longo sulla panca, il San Severo si ricrea, si ravvede, si fortifica. Immediatamente dopo il quattro a zero di Monopoli, la formazione dauna è incerta, fragile, moralmente fiaccata. L’involuzione sembra radicale. La classifica sprofonda e il primo responsabile tecnico della stagione, Danilo Rufini, viene accantonato. Persino ingiustamente, in quel preciso momento storico: perché l’organico, pesantemente saccheggiato tra il girone di andata e quello di ritorno, non sembra oggettivamente assicurare robustezza e alternative. L’avvicendamento, però, è tonificante. E non occorre neppure attendere troppo. La squadra reagisce, migliora l’approccio con ogni gara, cresce per intensità e densità, produce e realizza di più, acquisisce dimestichezza con il risultato e, abbastanza rapidamente, riemerge dal fondo della graduatoria. Il San Severo, cioè, un mese prima della conclusione della regular season, è ragionevolmente al riparo da complicazioni fastidiose e, malgrado la matematica conforti solo all’ultimo turno, la salvezza virtuale arriva persino in anticipo sui tempi. L’ultimo tassello del puzzle è il pareggio maturato di fronte al Francavilla di Lazic, sul neutro di Lucera, la casa di un anno intero: un impegno di pura formalità. Ma sono i trentasette punti collezionati a trascinarsi il sapore dell’impresa. Forgiata da un atteggiamento evidentemente più positivo e propositivo e dal lavoro applicato prima sulle teste e poi sulle gambe della squadra: dotata di risorse tecniche limitate, ma anche di tempra. La salvezza, senza neppure transitare dai playoff, è oggettivamente un traguardo inatteso. E, ad un certo punto del cammino, inimmaginabile. Anche per quell’antipatica controindicazione che si è rivelata l’indisponibilità, per tutta la stagione, del proprio terreno di gioco: che, ora, diventa la condizione essenziale per poter imbastire il progetto che conduce al prossimo torneo. Prima il Ricciardelli, poi la rielaborazione dell’organico: la lista delle priorità è già pronta. Mentre il gestore della panchina sembra, sin da adesso, un punto fermo: Longo si è già guadagnato la riconferma. Se vorrà rinsaldare il rapporto con il club, dovrà soltanto comunicarlo.