I dati mentono difficilmente. Dei numeri occorre
tenere conto. E le statistiche, nel caso specifico, raccontano chiaramente: con
l’arrivo di Emilio Longo sulla panca, il San Severo si ricrea, si ravvede, si
fortifica. Immediatamente dopo il quattro a zero di Monopoli, la formazione
dauna è incerta, fragile, moralmente fiaccata. L’involuzione sembra radicale.
La classifica sprofonda e il primo responsabile tecnico della stagione, Danilo
Rufini, viene accantonato. Persino ingiustamente, in quel preciso momento
storico: perché l’organico, pesantemente saccheggiato tra il girone di andata e
quello di ritorno, non sembra oggettivamente assicurare robustezza e
alternative. L’avvicendamento, però, è tonificante. E non occorre neppure
attendere troppo. La squadra reagisce, migliora l’approccio con ogni gara, cresce
per intensità e densità, produce e realizza di più, acquisisce dimestichezza
con il risultato e, abbastanza rapidamente, riemerge dal fondo della
graduatoria. Il San Severo, cioè, un mese prima della conclusione della regular season, è ragionevolmente al
riparo da complicazioni fastidiose e, malgrado la matematica conforti solo
all’ultimo turno, la salvezza virtuale arriva persino in anticipo sui tempi. L’ultimo
tassello del puzzle è il pareggio
maturato di fronte al Francavilla di Lazic, sul neutro di Lucera, la casa di un
anno intero: un impegno di pura formalità. Ma sono i trentasette punti
collezionati a trascinarsi il sapore dell’impresa. Forgiata da un atteggiamento
evidentemente più positivo e propositivo e dal lavoro applicato prima sulle
teste e poi sulle gambe della squadra: dotata di risorse tecniche limitate, ma
anche di tempra. La salvezza, senza neppure transitare dai playoff, è
oggettivamente un traguardo inatteso. E, ad un certo punto del cammino,
inimmaginabile. Anche per quell’antipatica controindicazione che si è rivelata
l’indisponibilità, per tutta la stagione, del proprio terreno di gioco: che,
ora, diventa la condizione essenziale per poter imbastire il progetto che
conduce al prossimo torneo. Prima il Ricciardelli,
poi la rielaborazione dell’organico: la lista delle priorità è già pronta. Mentre
il gestore della panchina sembra, sin da adesso, un punto fermo: Longo si è già
guadagnato la riconferma. Se vorrà rinsaldare il rapporto con il club, dovrà
soltanto comunicarlo.