martedì 20 dicembre 2011

Bari-Meleam, fine (unilaterale) delle trattative

Adesso siamo alle accuse incrociate, agli screzi verbali. La trattativa, mai definitivamente sbocciata, tra il Bari e la Meleam tramonta tra le polemiche distribuite dai microfoni di una trasmissione televisiva e, prima ancora, dalle righe scarne di un comunicato ufficiale. Tramonta, seppur unilateralmente: perchè, mentre la società di via Torrebella si impunta e saluta, i compratori si ritagliano (o si illudono di ritagliarsi) ancora uno spiraglio per operare. Nella realtà, però, scorrono i titoli di coda su un'operazione nata con difficoltà e cresciuta in un'oceano di diffidenza. Dalla quale, però, esce apparentemente rafforzata la posizione della famiglia Matarrese: se è vero, come la proprietà del club afferma, che il gruppo finanziario bitontino non avrebbe mantenuto fede all'impegno di fornire dettagli più circoscritti sulla cordata interessata all'acquisto. Un particolare che, peraltro, il Bari si dice pronto a provare: con documentazione. Il punto, tuttavia, non è questo. Oggi fa paura, piuttosto, la consapevolezza di aver sprecato altro tempo e altra pazienza popolare. E intimorisce l'incedere poderoso di nuove scadenze: a cui occorrerà fare fronte, per non patire una nuova penalizzazione e per non cominciare a ipotizzare seriamente un panorama fosco come quello di un fallimento. Proprio nel momento in cui, passando a questioni più squisitamente tecniche, la formazione di Torrente conferma il proprio disagio davanti al pubblico di casa, sciupando il doppio vantaggio maturato sul Vicenza e finendo per accontentarsi di un punto. Lasciando intendere, dunque, che il periodo di convalescenza è tutt'altro che sorpassato. E che, allo stato, non è esclusivamente un problema di scelte o di uomini, ma anche e soprattutto mentale. Un impedimento collettivo che va al di là di chi gioca e di chi non lo fa, di chi sta arrivando (Castillo, che deve recuperare la condizione) e di chi potrà aggiungersi a gennaio. Sempre che la società, ovviamente, lo voglia e possa. E sempre che la querelle ingaggiata con la Meleam venga deglutita in fretta. Essì, perchè ora il senso di vuoto che potrebbe gocciolare dalla delusione è una conseguenza da prendere in considerazione.