martedì 13 marzo 2012

Monopoli, la festa è rinviata. In tutti sensi

Ormai manca pochissimo: probabilmente, anche meno di quello che sembra. La matematica si fa attendere ancora, ma è già un bel vivere. Di fatto, già da domenica, il Monopoli è in D. Con un certo anticipo sui tempi. Ed è un ritorno doveroso. L'Eccellenza pugliese è sua, al di là di ogni ragionevole dubbio. La promozione, tuttora virtuale, non è mai stata troppo seriamente minacciata, in realtà: sin dall'inizio della stagione. E premia una delle società più solide del girone, nonchè la squadra più attrezzata del campionato. Verdetto limpido, inattacabile. Per il passo spedito della squadra di De Luca, un tecnico giovane e interessante, per la sostanza perseguita nella prima fase del torneo e la qualità del calcio prodotto più avanti. Ma pure per quell'abilità di chiudere le partite con risolutezza, tecnica e, spesso, serenità. Che, alla fine, tracciano la differenza tra Zotti e soci e le avversarie più quotate, cioè il Bisceglie e il Cerignola. L'investitura quasi ufficiale arriva, peraltro, nel giorno in cui il calendario sottopone uno scontro diretto. Anzi, i novanta minuti che tutti attendono, da mesi: al Veneziani scende il vice leader Bisceglie, che proprio a dicembre ha strappato al Monopoli l'alloro della Coppa Italia regionale. Solo che la partita dell'anno non c'è. O meglio: c'è, ma non è una partita vera. Dunque: la rivalità è accesa, da settembre. Inutile soffermarsi sul perchè. Oltre tutto, il tecnico dei nerazzurrostellati, Ragno, è uno che con il club di Tatò non si è lasciato poi tanto tranquillamente, in estate. Le stesse vicende della Coppa non hanno fatto nulla per raffreddare gli animi. All'andata, infine, gli attriti non sono mancati: dentro e fuori dal campo. E la tifoseria biancoverde non ha digerito il divieto di partecipare a quella trasferta. Nel frattempo, il Bisceglie si sta giocando la promozione di scorta con la fase finale della stessa Coppa: e domani, dopo aver vinto gara uno, si gioca l'accesso ai quarti di finale a Soverato, in Calabria. Dove vorrebbe arrivare nelle migliori condizioni atletiche. Proprio per questo, chiede di giocare a Monopoli di sabato, per guadagnare un giorno di riposo: pratica diffusa, del resto. in questi casi. E non solo in Puglia. L'avversario, però, non acconsente. Lasciando, dall'altra parte della barricata, il dubbio di una ritorsione. Scatta, allora, la controritorsione: alla grande sfida non si presenta la prima squadra, ma una pattuglia di sette juniores. Risultato: il Monopoli passa sùbito, sigillando la vittoria, uno dei sette volenterosi si infortuna (o, piuttosto, fa credere di essersi infortunato) e la partita, come prevede il regolamento in simili circostanze, si chiude dopo appena sei minuti. Segue la fiumara di polemiche, ovviamente: e non solo perchè è stato sfigurato il calcio di Puglia. Intanto, ne esce sminuito il Bisceglie, che rinuncia a giocarsi le ultime possibilità (pochissime, onestamente) in campionato, senza rispettarlo. Ma ne esce ammaccato anche e soprattutto il Monopoli, che avrebbe potuto (e dovuto, al di là della rivalità) agevolare il cammino di Coppa altrui. Per onorare la sua stessa festa e il proprio traguardo che, prima o poi, sarà raggiunto. E per non sconfessare se stesso: perchè non va dimenticato che, esattamente dodici mesi addietro, la società chiese (e ottenne) di giocare il sabato prima dei propri impegni infrasettimanali di Coppa Italia. Un'occasione persa: peccato.