lunedì 20 gennaio 2014

Bisceglie, il derby del rilancio


Tra un’accelerazione e una pausa, il Bisceglie si arrampica sul derby e mortifica gli appetiti del Monopoli. Osando, esitando, ritrovandosi. E, infine, dilagando. Rischiando di compromettere tutto, poco prima della fine della prima manche di gioco: quando, cioè, l’avversario si fa furbo, sfruttando gli episodi. E prendendosi tutto, in coda ad un secondo tempo in cui riesce a coniugare la gestione della palla con l’aggressività. Probabilmente, perché ci crede sino in fondo. Sicuramente, perché cerca il risultato con la forza della quantità e con un bel po’ di qualità complessiva in più. Tre a uno, meritato: e già scalpita il desiderio di rincorrere la quinta posizione del girone. Chissà. Il 4-2-3-1 di Favarin s’incarica di costruire la partita: Lacarra fluttua nel cuore della difesa monopolitana, incupendola. Ceccarelli, la prima punta, sfugge spesso. Zotti agisce di mestiere. In mezzo al campo, l’inferiorità numerica non intralcia. Maglione, a sinistra, sbuffa e spinge. Venti minuti di supremazia territoriale, però, non rendono. Il ritmo cala e la manovra s’affloscia. Fisicamente, il Bisceglie sembra inchiodarsi. Anche le idee si annebbiano. E l’abbottonato Monopoli, alla seconda (e ultima) occasione, si ritrova in vantaggio. Superato l’intervallo, piuttosto, è tutta un’altra storia. C’è la rabbia, c’è la corsa, c’è la voglia. La squadra di Favarin martella, quella di De Luca si cautela. E subisce. Il pareggio arriva dagli undici metri (Lacarra), abbastanza presto. Il sorpasso (Zotti) è una conseguenza, inevitabile. E, in dirittura d’arrivo, Lattanzio triplica. Non sapremo mai, in realtà, quanti meriti possieda globalmente il Bisceglie e quanti demeriti debba farsi perdonare il Monopoli: ma il verdetto è, nella sostanza e nell’espressione numerica,  inappellabile. Sembra, quella stellata, una squadra ancora in carburazione. Praticamente reinventata a metà percorso e, dunque, ancora bisognosa di conoscersi, di capirsi. E di lavorare. Però, potenzialmente ben strutturata. Molto più propedeutica a questo campionato della sua versione precedente: e, del resto, da questo punto di vista non nutrivamo dubbi neppure prima del derby. Che, in un certo senso, riconsegna definitivamente il Bisceglie ad una classifica più importante. Che potrebbe legittimamente essere migliorata: con la continuità di rendimento, anche all’interno di ogni singolo match.