domenica 19 gennaio 2014

Molinari si risveglia, il Taranto reagisce



Il processo di crescita del Taranto, come qualunque processo di crescita, si nutre di ritmi lenti. E, probabilmente, la scelta di operare il meno possibile nella seconda sessione di calciomercato non accelera i tempi di recupero sulla classifica. Cercando, di contro, di rinsaldare e affinare il gruppo di partenza: un particolare che, magari, tornerà buono più avanti. In fondo, però, la vetta del girone non è affatto lontana. Malgrado la sconfitta maturata sabato scorso allo Iacovone, davanti all’intraprendenza del Manfredonia. Che la formazione di Papagni, ancora di sabato, riscatta una settimana dopo sul campo della Mariano Keller. Ecco, sul sintetico di San Giorgio a Cremano la squadra risponde benissimo: con applicazione, corsa, continuità di manovra. Si mantiene sempre alto, il Taranto: e, di conseguenza, fa la partita. Molinari, che arriva da un paio di mesi di ombre e fatiche, c’è: il sigillo del vantaggio è suo. L’avversario rintuzza e controbatte, fermandosi spesso alla trequarti: il 3-4-1-2 di Prosperi e compagni sembra offrire le garanzie necessarie. E, in più, la mediana assicura filtro e consistenza. Il momento migliore dei napoletani, attorno alla mezz’ora, è però premiato con la sanzione di un penalty, i cui contorni non sono prontamente chiari. La situazione di parità è, tuttavia, assolutamente transitoria: il Taranto si ingegna sin dalle retrovie, taglia spesso il campo e si alimenta di un dinamismo fresco. Molinari, ormai, si è sbloccato e, allora, graffia ancora e insiste. Prima dell’intervallo, firma sul tabellino dei marcatori altre due volte. La terza marcatura, peraltro, si arricchisce di un gesto tecnico assolutamente apprezzabile. Il match sembra già deciso: la gente di Papagni pensa meglio e agisce con fluidità e furbizia. Anche per questo, alla ripresa dei giochi, il Taranto può permettersi di abbassarsi e rifiatare. Per organizzare ripartenze pungenti: come accade in occasione del quarto gol, voluto da Balistreri. Al quale si accoda, più tardi, la quinta rete griffata Clemente (si fanno sentire, dunque, tutti i principali attaccanti: buon segno, anche in considerazione di certe problematiche più o meno affiorate, ultimamente). Punto e a capo, quindi. E Taranto nuovamente al centro della battaglia per la promozione, nonostante il tecnico azzeri apertamente le possibilità del gruppo che guida («Non siamo maturi per vincere il campionato»). In piena corsa. Con nuovi appunti su cui riflettere. Ad esempio: evidentemente, questo è un organico che offre il meglio sotto il peso della pressione, psicologica e mediatica. Quando vincere è qualcosa in più di un’esigenza di routine, ovvero un vero e proprio obbligo, quasi un'ultima possibilità.