mercoledì 28 novembre 2007

Fatti, non urla

Gigi Blasi aveva promesso frasi forti e piccate. Di lasciar vibrare la rabbia della propria voce, che poi è la rabbia del Taranto. Il Taranto che la giustizia sportiva ha punito con la sconfitta a tavolino (gara con la Massese), cambiando metro di valutazione con l'Atalanta. Il presidente aveva assicurato di intervenire veementemente nell'ultima assemblea di Lega, ma la cronaca riferisce che, nella realtà, sia rimasto muto. E una parte della tifoseria, adesso, si sente tradita. Non sappiamo cosa pensi realmente Blasi e quale strategia stia seguendo. Nè se, prima dell'incontro di Coverciano, abbia ricevuto rassicurazioni sostanziose sul problema. O se stia risolvendo la faccenda diplomaticamente. Decidendo, così, di rinunciare ad una protesta plateale. Sappiamo, però, quanto una protesta plateale e folkloristica possa servire: poco o niente. Molto più utile sarebbe, piuttosto, una gestione più politica dell'intera querelle. Particolare che, oltre tutto, attesterebbe una lievitazione del peso specifico del club di via Umbria all'interno del Palazzo. Questa volta, allora, si parlerebbe di fatti. E non di urla vane.