mercoledì 21 novembre 2007

Se la retrocessione è individuale

La retrocessione fa paura. Ma non è unicamente una questione di classifica. Non retrocede, cioè, solo una squadra. Può retrocedere anche il singolo: e con lui un'ambizione, un sogno. A Bari succede che Strambelli e Fiorentino (due giovani saldamente ancorati all'elenco della prima squadra) siano stati dirottati con la formazione Primavera, seppur temporaneamente. E che abbiano declinato l'invito. La società non ha gradito. E Neppure Materazzi. Soluzione: Strambelli e Fiorentino sono fuori rosa. A tempo indeterminato, per il momento. A pagare un'idea (la serie B) ormai consolidata, un'ambizione forse sbrecciata. Dentro il rifiuto c'è, evidentemente, la consapevolezza (comprensibile) di imbattersi in un calo di tensione: tornare in Primavera è come compiere un passo indietro. Che non è mai gradito, a nessuno. Ma c'è pure l'insufficiente propensione a rimettere in discussione se stessi e, probabilmente, anche a sacrificarsi: un particolare che non aiuta a crescere, a migliorarsi. Anche questo è un segno dei tempi che cambiano. Anzi, che sono già cambiati.