domenica 4 novembre 2007

Ma il sistema non c'entra

Il Taranto che pareggia a Potenza fortifica una sensazione già adulta: al di là dei torti e delle ragioni, della guida tecnica e dei disagi societari, questo collettivo sembra destinato ad un campionato anonimo. Malgrado qualche buona individualità, continua a mancare una proposta di gioco. E poi le tensioni interne allo spogliatoio non aiutano. Come non aiuta il clima di ostile austerity inaugurato dalla società, arroccata sulle proprie convinzioni e poco disposta a rivedere i propri concetti, talvolta discutibili (e discussi). Atteggiamento, peraltro, normale: basti leggere nomi e cognomi dell'organigramma del club di via Umbria, per capirlo. Tensioni che non evaporano e che, di fronte ad una glasnost sempre più precaria (provate a osservare i tesserati del Taranto davanti a microfoni e telecamere: inibiti e quasi terrorizzati di comunicare), possono solo alimentarsi. Il Taranto arranca, ma il suo presidente critica il sistema. Dimenticando una serena autocritica, vietata anche al suo entourage. Che, invece, potrebbe servire. All'ambiente, al Taranto e anche a Blasi.