mercoledì 18 agosto 2010

Diciassette, numero imperfetto

Non ce ne vogliano, a Maruggio. Ma il discorso è concettuale. La bontà dl lavoro del club, appena ripescato dal campionato di Promozione a quello di Eccellenza, e le aspirazioni genuine della propria tifoseria non c’entrano. Perché, evidentemente, il salto di categoria decretato a tavolino è, sotto molti punti di vista, legittimo. Niente di personale, dunque: ma la distonia di fondo resiste. Ricapitoliamo gli eventi, però: il primo torneo dilettantistico regionale, con il format fondato sulle diciotto squadre, cominciava a indispettire. La Federcaclcio di Puglia, più che le società. Obbligate, tuttavia, a sobbarcarsi qualche turno infrasettimanale, nel corso della stagione. E un paio di trasferte per ciascuna in più, complessivamente. Ecco, allora, il taglio di due partecipanti e la conseguente retrocessione di sei formazioni: appena ieri, cioè a maggio. In estate, però, accadono molte cose. Tra le altre, la mancata iscrizione del Bitonto (sostituito dall’appena retrocesso – e, quindi, ripescato – Locorotondo), la promozione in seconda battuta del Trani (rimpiazzato dal Martina) e il ripescaggio in D del Francavilla (surrogato dalla seconda formazione di Bari, il San Paolo). E, fin qui, ci siamo. Ma accade pure dell’altro: il Manfredonia non si iscrive alla C2 e riesce a guadagnarsi un posto tra i dilettanti. Proprio in Eccellenza. Il campionato, allora, lievita: a diciassette squadre. Soluzione che non piace alla Federcalcio di casa nostra. Il calendario zoppo, certo, possiede tratti somatici indelicati (ogni domenica, una squadra dovrebbe riposare, a turno): ma, talvolta, è una soluzione equa. Innanzi tutto per Massafra, Maglie, Corato e Real Altamura (il Taurisano è, ormai, una società inattiva), tutti obbligati a ripartire dal campionato di Promozione, dopo la retrocessione maturata sul campo. Quattro club che – è giusto ricordarlo – non hanno neppure formulato (colpevolmente, a questo punto) domanda di ripescaggio. Dunque, il format delle diciassette squadre non passa. A questo punto, occorre provvedere. E tornare alla vecchia formula, quella con diciotto partenti. Inutile aggiungere, allora, che il diciottesimo posto è del Maruggio. Ma il problema, se di problema reale si trattava, non è risolto: e non vorremmo che, l’anno prossimo, diventi di nuovo necessario svuotare (pesantemente) la Priemer League pugliese. Possibile (probabile) che succeda, invece: anche per questo, il format a diciassette squadre (invece di diciotto) avrebbe alleviato l’atmosfera di nuova mattanza che, prima o poi, si configurerà.