domenica 29 agosto 2010

Primo stop, i dubbi restano

Il Taranto, alla seconda uscita di campionato, conosce l’amaro della sconfitta. L’anticipo del Flaminio, casa dell’Atletico Roma, non sblocca qualche dubbio affiorato, al di là dei troppi commenti entusiasti, già nel match d’esordio, consumato contro la Ternana. Anzi, invece di spiegarci qualcosa, la prova nella capitale raduna nuove ombre. Che neppure il gol del pareggio di Innocenti, ingiustamente invalidato dal direttore di gara, su suggerimento del collaboratore di linea, riesce a scacciare. Chi attendeve risposte chiare, cioè, scopre un Taranto timido, mentalmente un po’ imballato, agonisticamente non propriamente reattivo. La gente di Brucato, magari, non va bacchettata né per l’approccio, né per la gestione complessiva della trasferta, ma viene a mancare l’aggressività nel momento del bisogno. Quel di più che serve a conservarsi. Quella capacità di navigare con personalità nel mare delle difficoltà. Davanti, cambia l’impostazione tattica, ma ricorrere il risultato senza sapersi districare nelle maglie avversarie è sempre compito particolarmente delicato. Anche per questo motivo, sarebbe necessario dedicarsi ad un modulo di riferimento. Lasciando per un attimo gli esperimenti. Il Taranto, come chiunque, ha bisogno di certezze. Soprattutto in avvio di avventura.