giovedì 5 agosto 2010

Regola prima: resistere

La normalità, nell’anormalità che dilaga, potrebbe fare notizia. E perseguire gli obiettivi con coerenza e prudenza è un dettaglio che potrebbe sembrare una resa. Ma la resa non è incondizionata: è solo calcolata. Con lungimiranza. E la notizia, in fondo, non c’è: perché il palcoscenico è in una provincia lontana, in un calcio trascurato. Carapelle è un centro di neppure duemila abitanti, tra Cerignola e Foggia. E la sua squadra di pallone, recentemente, ha navigato con agio nella Prima Categoria di Puglia. Conquistando una posizione di privilegio in sede di eventuale ripescaggio in Promozione. Puntualmente arrivato in questi giorni: effetto automatico della cancellazione di diverse società, anche pugliesi, dal panorama professionistico. Ma il club dauno rinuncia al salto, consapevole dei rischi connessi: avvantaggiando, di fatto, il Fragagnano, appena un gradino dietro in graduatoria. «La Promozione – spiega il presidente del Carapelle – comporta costi di gestione e sacrifici organizzativi non indifferenti. Non fa per noi: almeno, per ora». Chiaro, semplice. E onesto. La decisione non passerà alla storia: la Prima Categoria è quello che è. E la Promozione, in fondo, anche. Resta, però, il sospetto (la speranza?) che qualcosa stia cambiando. Nella mentalità di chi produce calcio. E che, lentamente, stia transitando il concetto fondamentale: resistere è meglio che scalare.