venerdì 20 agosto 2010

Fortis, la nuova serie D di Altamura

Da Irsina a Matera. E poi ad Altamura. La Fortis Murgia inseguiva un indirizzo definitivo. Che, finalmente, sembra aver trovato. La sua casa non possedeva fondamenta durature: ma, forse, la rincorsa ad un’identità è finita. Adesso, federalmente, è una formazione pugliese, dal primo luglio. Con domicilio in una città ormai abituata a ritrovare il calcio interregionale malamente perduto: qualche anno fa con il titolo del San Paolo Bari e, questa volta, con quello della formazione che ha appena conquistato la serie D in terra straniera, dalla porta confinante, dalla Lucania. Percorso tortuoso, quella della Fortis: allestita per vincere in Basilicata con capitali (e giocatori e tecnici) pugliesi, passata attraverso polemiche scottanti e condannata ad imporsi nel silenzio di uno stadio deserto, lo Scirea di Matera. Senza essere, di fatto, radicata sul territorio. E senza poter contare sull’appoggio popolare: di qualsiasi provenienza. Adesso, però, Altamura torna a godersi una squadra in quinta serie. Il progetto sembra aver attecchito al di qua dei confini regionali: proprio al momento giusto. Quando, cioè, la Promozione aveva inghiottito il Real, l’erede di una tradizione calcistica niente affatto trascurabile. Una tradizione sfarinatasi spesso in conflitti di quartiere utili soltanto a sottrarre molte energie e a moltiplicare il numero di club sul territorio. Ora, però, la Fortis può vantare un campo sufficientemente sgombro: perché il Real è lontano (due gradini sotto) e perché la Leonessa non c’è più, emigrata altrove. Per la città, cioè, è un’opportunità importante. L’ennesima. Da non sprecare. E da condividere, perché no, con il comprensorio: al di là delle dichiarazioni di circostanza. Ovvero, da difendere: questa volta, sul serio. E a lungo. Come se fosse (ma potrebbe esserlo davvero) l’ultima possibilità.