lunedì 4 aprile 2011

Il Bari non si arrende

La vittoria a Parma non servirà a niente. Magari, solo al morale. Della truppa e della gente. Troppo poco, chiaro. Ma il Bari lascia intendere che non si arrende così facilmente. L’atteggiamento della squadra di Mutti, se non altro, aiuterà a non scavare un divario impossibile tra la tifoseria e il club, tra l’ambiente e il calcio. E, chissà, a incoraggiare l’avvicinamento di nuovi soggetti imprenditoriali alla società di Matarrese. Che, appunto, aveva – proprio recentemente – chiesto aiuti economici concreti. Per la verità, qualcuno si è anche affacciato: e sembra che qualche trattativa stia per nascere. Anche se è ancora vivo il ricordo del naufragio delle operazioni con Tim Barton, l’americano che aveva rilevato le quote azionarie solo nell’immaginario collettivo. Giusto, allora, che i Matarrese e l’opinione pubblica registrino le voci con prudenza, senza sbilanciarsi troppo. In attesa di eventi davvero concreti. Intanto, dicevamo, la squadra utilizza l’orgoglio e inguaia il Parma, forse troppo sicuro di aggirare l’ostacolo. E, ovviamente, anche un po’ amareggiato (eufemismo) per la serietà spesa da Gillet e soci nei novanta minuti. Serietà che si sta abbinando ad un certo quadramento tattico, che emerge tra difficoltà diffuse e limiti tenaci. Merito, evidentemente, anche del lavoro di Bortolo Mutti, tecnico arrivato senza garanzie per il futuro (il contratto si estinguerà a giugno). Ma che, lentamente, si sta guadagnando la riconferma. E, prima ancora, la stima della piazza.