lunedì 11 aprile 2011

Martina, la festa della D

Il primo verdetto dell’Eccellenza di Puglia si arrampica in fondo ad uno spareggio lungo e faticoso: Martina in D, Cerignola ai playoff, cioè la strada maestra di una nuova possibilità. Gode la formazione di Francioso, tecnico alla terza promozione in quinta serie (prima di adesso, con Brindisi e Francavilla): dopo aver conosciuto la paura. S’infrange la speranza dei dauni, dopo il sigillo del vantaggio, raggiunto sugli sviluppi di un calcio di rigore. Il Martina incassa, rischia, si ribella e, infine, ribalta il risultato: ai tempi supplementari decide con una palla inattiva il tarantino De Tommaso, esterno che spesso segna gol pesanti. Si festeggia ancora, in Valle d’Itria: in tre anni, tre gradini scalati. La rincorsa al calcio professionistico perduto, cominciata dalla Prima categoria, continua. Massimo profitto: in trentasei mesi, la serie D è la gratificazione di un programma ambizioso e, ovviamente, costoso. Parte meglio il Martina, ma il Cerignola lavora meglio con il pallone a terra. La lievitazione è costante e serve a forzare il destino. Ma Marini e soci, si dice sempre così, ci credono davvero, abbattendo anche il gap di un profilo psicologico più basso: anche perché è proprio il Martina ad aver fallito, sette giorni prima, la coltellata definitiva nell’ultimo atto della regular season. Dalla tensione che vela il neutro di Bitonto spunta però un responso inappellabile: perché il Cerignola può soltanto lamentarsi di se stesso. Nessuna polemica, neppure a fine match. E nessuna asperità esagerata. Piace a tutti persino la direzione di gara, inappuntabile. Non ci avremmo scommesso, per dirla tutta. Perché il campionato, sin dall’avvio, si è alimentato di polemiche, frizioni, accuse e antipatie incrociate. Elementi che hanno consigliato il presidente della Federcalcio pugliese Tisci a disertare lo spareggio. Non è un bel segnale. E non è un bello spot per il pallone di queste contrade.