giovedì 17 novembre 2011

Brindisi, caos feroce

Roberto Quarta lascia. Forse. Anzi, niente affatto: il presidente rilancia. Roma si prende il Brindisi: così sembra, sistemandosi al fianco due soci, De Finis e Galluzzo. Ma non è ancora proprio così. Francioso, in panchina, sostituisce il dimissionario Boccolini, sostenuto dal numero uno uscente: bugia. Il nuovo coach del Brindisi, piuttosto, è Enzo Maiuri, ex Nardò, Grottaglie, Fasano e Matera: viene anche presentato ufficialmente, nella mattinata di ieri. E, il pomeriggio successivo, conduce il primo allenamento. Non sia mai. Le dimissioni piovono in serata. Che poi, dimissioni non sono neppure: semplicemente, l'accordo non viene consacrato. Caos assoluto, sull'Adriatico. Il club, oggi, non dispone ancora di un vertice societario unanimemente accettato e pienamente operativo. E, ovviamente, neppure di un allenatore destinato a durare: anche perchè il mandato di Gagliano è assolutamente temporaneo. Cioè, il Brindisi non possiede alcuna certezza: nè organizzativa, nè tecnica. Ovvero: ancora non sappiamo chi è il padrone e chi sono i dipendenti. La guerra intestina prosegue. Di più: si inasprisce, si complica. Manovrata dalle differenti fazioni in cui si divide il tifo. La giovane struttura calcistica nata in estate è già implosa. Definitivamente, a quanto pare. E a nulla sembrano essre serviti gli inviti al buon senso. Che, più di tutti, può: soprattutto in casi come questo. Senza soffermarci sulle ragioni e sui torti di ciascuno (fosse facile scoprire dove abitano: ci stiamo capendo pochissimo, lo ammettiamo) e senza poterci orientare, possiamo solo attendere che qualcuno ceda, si faccia da parte, si eclissi. In fretta, possibilmente. Forzando i propri propositi, violando i propri interessi, scavalcando i propri diritti. Non intravediamo margini di trattativa, a questo punto. E non ci auguriamo lunghi procedimenti legali. L'atmosfera, però, è gravida di tensione. E l'impressione è che, a Brindisi, ci si sta facendo del male. Per l'ultima volta, probabilmente.