martedì 9 ottobre 2012

Anche l'Andria sa vincere

Arriva anche il tempo del successo. Magari, al novantesimo dell'ennesimo match che sta ammarando nelle acque limacciose del pareggio. L'Andria, di fronte al Sorrento delle forti delusioni, si affida al fiuto di un antico attaccante di razza come Innocenti: il guizzo  sa di rabbia ed esperienza, ma anche di liberazione. Il sesto tentativo, dopo quattro partite impattate e una persa, è quello giusto. Anche questa, però, è una prestazione viziata dall'incapacità di produrre quella quantità di occasioni che agevolino il compito di raggiungere il traguardo. Nel deserto delle emozioni, tuttavia, affiora l'integrità dello spirito del gruppo e la resistenza della squadra alle avversità. Due qualità sulle quali il tecnico Cosco sembra voler edificare il proprio progetto di salvezza. Vince, cioè, il collettivo che ci crede di più e fino in fondo. Anche perchè, e il tecnico di Santa Croce non dimentica di sottinearlo a fine gara, la tenuta fisica e atletica dell'Andria, adesso, sembra aver colmato il gap che nelle prime uscite stagionali avrebbe puntualmente favorito gli avversari (dalla Nocerina al Pisa, dal Frosinone al Perugia), puntualmente in grado di recuperare lo svantaggio. Avanti adagio, dunque. Ma senza deconcentrarsi: questa squadra, evidentemente, non può permetterselo. Non ancora, almeno. L'organico, in fondo, non è di qualità eccelsa. E attendersi troppo di più non è consigliato. Sempre che la futura prioprietà (il barletano Di Cosola starebbe per surrogare Fusiello) non decida di rafforzare l'elenco dei disponibili. Ma questo è, oggettivamente, un discorso che si amplierà più tardi. Nel frattempo, è necessario farsi bastare quello che c'è. E sforzarsi di migliorare la fase di possesso: onestamente, soddisfazione del successo a parte, l'Andria deve lavorare e crescere ancora.