domenica 28 ottobre 2012

Bari, non c'è fretta

Bello, ma di una bellezza non fatale. Il Bari di Padova è persino vistoso, ma perdona spesso. Va anche in gol, però il direttore di gara annulla. Senza timori reverenziali, insiste: non trovando, tuttavia, argomenti tangibili. E, infine, si ritrova ad inseguire il risultato. Che, poi, raggiunge con quella palla finalizzata da Sciaudone, un altro di quelli che arrivano dalle retrovie del pallone (sino a giugno era in terza serie e sempre in Puglia, a Taranto). Uno a uno, in casa di una delle realtà più accreditate del campionato. E, dunque, un punto: ma di pregio. Torrente può esibire la soddisfazione del caso: questa squadra, anche dopo qualche difficoltà incontrata sul percorso (la cattiva prestazione di Castellammare di Stabia, ad esempio), sa rialzarsi. Giocando con puntiglio, con brio. E riesce ad intimorire anche gli avversari più corazzati. C'è del buono, in questo progetto: ed è una conferma che va sottolineata. Sottoporre la squadra ad una forte pressione, però, potrebbe non agevolare il processo di crescita. Così come fissare un traguardo definito, cioè pretendere determinati risultati. Che, in silenzio, stanno comunque arrivando (solo la penalizzazione occulta la realtà). Nessuno avrebbe osato sperare tanto, prima dell'avvio di stagione. Anche per questo motivo, allora, lasciamo esprimere il Bari: senza imporgli la fretta di evolversi.