lunedì 15 ottobre 2012

Martina, si viaggia ancora

Niente da dire: il Martina che riceve il Melfi, per venti minuti buoni, fa viaggiare la palla, gioca, crea. Con continuità. E impone le sue condizioni. Cosa che, peraltro, gli riesce spesso: almeno in casa, dal momento che, a Chieti, la scorsa settimana, qualcosa non ha funzionato nei meccanismi e nella gestione delle situazioni. Anche di fronte ai lucani, la formazione di Di Meo imbastisce con lucidità, esprimendosi con ampiezza, ma anche in profondità. Magari polverizzando qualche occasione di troppo, sin dalle prime battute di gioco. Che non è problema da poco, in determinate circostanze: se non altro, perchè non è lecito pretendere che una squadra detti tempi e ritmi per novanta minuti interi. E anche perchè il rischio di smontarsi, in assenza di riscontri tangibili e immediati, esiste sempre. Tanto meglio, allora, per l'onestissimo Melfi di Dino Bitetto, che così rifiata, s'irrobustisce e può permettersi di riflettere. E, dunque, di ripartire. Cioè: progressivamente, il Martina trova difficoltà sempre maggiori. Anche gli inserimenti diventano più rari. E una partita saldamente controllata si fa, all'improvviso, discretamente ostica. Come spesso accade, tuttavia, è una palla inattiva a modificare il corso di un match: e Gambino, alla treza realizzazione in campionato, regala il vantaggio dopo sessanta minuti. Vantaggio che Del Core e soci gestiscono sommariamente, lasciando al Melfi molto campo e iniziativa. Comincia a difettare, nel mezzo, un filtro adeguato e si soffre, sino in fondo. Il successo, intanto, mantiene il Martina nei quartieri alti (terza piazza, dietro Aprilia e Pontedera). Ma, ancora una volta, la squadra della seconda frazione di gioco è più impacciata e meno lucida di quella vista nella prima parte della partita: e questo diventa un dato da analizzare con calma, ma con attenzione.