giovedì 27 dicembre 2012

Grottaglie, c'è qualche segnale

Non è mai tardi per coltivare la speranza. Anche se la classifica è sempre avara e la quotidianità troppo precaria. Malgrado il Grottaglie, dal mercato di metà stagione, non è che sia poi uscito troppo rivalutato (ecco, comunque, un difensore centrale: si chiama Buono). E nonostante la formazione di Pellegrino debba continuare a confrontarsi con limiti e assilli ampiamente conosciuti. Certo, almeno Formuso (cioè uno che dovrebbe garantire qualche gol) è rimasto, dopo essere stato dirottato per pochi giorni a Brindisi: dove, nel frattempo, il tecnico Francioso, che l'avrebbe accettato volentieri, ha dovuto abbandonare l'incarico. E proprio Formuso, a Potenza, si è scoperto decisivo, firmando i due gol e la conseguente vittoria - la prima lontana dal D'Amuri - che rinfranca un po' l'ambiente, allontanando Salvestroni e compagni dalla penultima piazza. E che, soprattutto, rilancia l'Ars et Labor in prospettiva playout, ovvero il male minore. Sbagliato, però, credere che la realtà sia diversa da quella che è: l'organico, vagamente consolidato a dicembre e plasmato dalle difficoltà finanziarie, è tuttora lontano da quel concetto di robustezza che garantirebbe qualche chance in più. Ma, almeno, il gruppo sembra aver ultimamente carpito un pizzico di aggressività in più, che spesso si trasforma in coraggio e convinzione. Difficile dire che possa bastare. Ma il Trani e lo stesso Potenza vivono, adesso, molto più pericolosamente: e, talvolta, i guai altrui aiutano a crescere. O a rianimarsi. Il Grottaglie, cioè, ora emette qualche segnale di vivacità. E, comunque vada, potrà raccontare di averci provato.