sabato 8 dicembre 2012

Martina, da Salerno solo rimpianti

Meglio di fronte agli avversari importanti. Il Martina, di questi tempi, è così. Le fatiche accumulate contro formazioni meno titolate ed equipaggiate (Fondi e Arzanese, per dirne due) si stemperano in casa dell'Aprilia (qualche domenica addietro) e a Salerno, ieri, nell'anticipo del venerdì: dove la gente di Di Meo si disegna una partita arcigna, intensa. E dove si ritaglia qualche momento di calcio intelligente, provando persino a graffiare, senza alcun timore reverenziale, e stoppando per un po' le velleità della realtà più ricca e potente del torneo. La caduta, maturata poco dopo la metà del primo tempo, proprio nel momento in cui il Martina sembra poter controllare la gara senza eccessivi intralci e con una dose discreta di mestiere (Guazzo, punta di movimento dei campani, si libera al tiro, vincendo un paio di resistenze; Daleno scivola nel momento meno opportuno, davanti alla porta da difendere), è sostanzialmente ingiusta. Ma, almeno, scaccia qualche dubbio sorto recentemente, fortificando psicologicamente il gruppo. Che, evidentemente, ha assorbito l'idea di doversi giocare le proprie fiches con l'aristocrazia del girone meridionale di quarta serie. Soprattutto, in previsione del potenziamento dell'organico (la punta che avrebbe dovuto arrivare ha firmato altrove, ma il club assicura che ne giungerà un'altra, assieme ad un under da piazzare sulle corsie laterali). Dimenticando, però, che i playoff (è lo stesso tecnico che si scopre, ufficializzando l'obiettivo) si conquistano pure superando la media borghesia: che battaglia di più e brilla di meno.