mercoledì 19 dicembre 2012

Il Lecce e l'ansia da risultato

Il Lecce comincia ad abituarsi e abituarci alle prestazioni magre, ansiose, peccaminose. Viagga per Carpi, la casa della ex vicecapolista del girone e, questa, sembra l'occasione migliore per ribadire quel rango e quella forza scheggiate nell'ultimo mese. O, almeno per allontanare le pretese altrui. Servirebbe lucidità, innanzi tutto. E poi serenità. Ancora prima delle virtù più squisitamente calcistiche. Gli emiliani, invece, fanno quello che devono. Ma il Lecce, affranto e intimorito da se stesso, non sempre. Il rovescio non è inevitabile, ma si abbatte ugualmente. E, soprattutto, il cospicuo vantaggio sulle inseguitrici di un tempo si azzera del tutto. La leadership è conservata, seppur in coabitazione (perchè non ripartire da questa certezza?), ma il morale della truppa emigra nel sottosuolo. C'è, in verità, più coraggio nel Lecce visto in Emilia. Ma c'è, ovviamente, una matrice tecnica che stoppa la squadra di Lerda: gente come Giacomazzi, Jeda, Memushaj e Piá vive un momento d'involuzione preoccupante. Poi, la manovra si accentra puntaulmente verso l'ingresso dell'imbuto. Di più: l'insicurezza, il nervosismo crescente e la frustrazione (Giacomazzi, ad esempio, si fa espellere prima dell'intervallo) non aiutano. La mancata corresponsione di un calcio di rigore (intervento su Piá), ancora sullo zero a zero, abbruttisce i pensieri. E il penalty che, invece, offre la vittoria al Carpi, ad un quarto d'ora dalla conclusione del match, fa il resto. Ma è, probabilmente, l'atmosfera che si è venita a creare, nel tempo, attorno alla squadra che rischia di aggredire la quotidianità di un gruppo che sembra essersi spersonalizzato. La proprietà (Tesoro padre), oltre tutto, è stanco e sta per esplodere. Anche se Tesoro junior, il direttore generale, spiega che è inaccettabile pretendere la promozione del Lecce a febbraio (il problema è spiegarlo al presidente, semmai). E, in pratica, il tecnico non è affatto sicuro di superare il prossimo turno (sabato arriva in Salento l'Albinoleffe e non è ammesso neppure il pareggio). Come dire: i risultati incattiviscono gli animi. Ma il surriscaldamento del terreno non attrae i risultati.