venerdì 4 luglio 2008

Manfredonia, forse basta un gesto

Qualcuno, a Manfredonia, si muove. E qualcuno, finalmente, parla. Assicurando il futuro del club. Anzi, anche la formalizzazione della richiesta di ripescaggio in C1. Attendevamo un segnale, è arrivato. Anche se le semplici intenzioni non bastano. Sembra pure che Pavone resterà dietro la scrivania del club: evidentemente, le linee programmatiche già tracciate possiedono la consacrazione della continuità. E’ già qualcosa. Certo: non sappiamo con quali ambizioni la squadra ritroverà il torneo di quarta serie. Né il nome del tecnico a cui verrà affidata. Anzi, non conosciamo neppure il prossimo futuro del presidente Riccardi, ancora in bilico tra la decisione di mantenere la poltrona e la tentazione di defilarsi. La percezione della ritrovata mobilità scaccia almeno qualche cattivo pensiero: ma la razionalizzazione del profilo societario è una strada obbligata, che il calcio di Manfredonia non può permettersi di evitare. Soprattutto ora, dopo la grande delusione. Il pallone, solitamente, premia chi guarda avanti, oltre. Anche se la fatica e l’infelicità offuscano la vista. Riccardi, allora, decida. E decida in fretta. E, se possibile, la città dimostri tangibilmente la propria gratitudine sincera per quanto costruito sin qui dalla sua gestione. Venendogli incontro: probabilmente, il gesto potrebbe valere più di quanto si possa legittimamente pensare. Se Riccardi è combattuto, significa che non ha ancora deciso. E decidere la soluzione migliore, oggi, potrebbe essere ancora sufficientemente facile.