martedì 1 luglio 2008

Perdono tutti. E il Martina perde tutto

Sì, il tempo è scaduto. Il Martina, ormai, è solo un album dei ricordi. Non c'è più, ufficialmente. Sprofondato nell'abisso della recessione. E di certi equivoci spuntati da un inverno maldestro. E anche nel burrone dell'indifferenza. Che fa più male della cattiveria. Sessantun anni di calcio si liquefano in un giugno feroce, perchè la stanchezza di reggere il titolo sportivo e il blasone è simile all'insostenibilità di ipotizzare strategie e patimenti nuovi. Chi può (Cassano) non vuole. Anche se prova a ripensarci, nelle ultime ore disponibili. In attesa della compiacenza altrui. E chi vorrebbe (un compratore, chiunque esso sia) non può. Oppure, non ne intravede la convenienza. E chi assiste abbassa la testa. Del resto, è tutto segnato: da mesi. E' tutto già scritto, protocallato e archiviato. Il Martina muore di una morte lenta, ineluttabile. Manca l'iscrizione alla C2: dunque, l'affiliazione è revocata. E il marchio è cancellato. Problema che importa a pochi, evidentemente. E che introduce ad un secondo problema, ancora più gravoso: ripartire. Sarà difficile. E ci vorranno anni, per recuperare: ammesso che si verifichino certe condizioni. Sempre che sia possibile, prima o poi. E sì, perchè il calcio è un gioco dove spesso si perde. E il Martina, questa volta, ha perso tutto. Proprio perchè, questa volta, hanno perso tutti.