mercoledì 24 giugno 2009

E adesso è proprio finita

Sì: se il rapporto è cosunto, è meglio azzerare il contratto appena sigillato (anzi, rinnovato). Adesso, sùbito. Conte e il Bari si sono allontanati e riavvicinati troppe volte in poco tempo. E i fraintendimenti intercorsi dalla fine del campionato ad oggi non sono fantasia giornalistica, ma realtà sufficiente per destare sospetti. E crepe. Il tecnico salentino e il club di Matarrese si salutano qui, a mercato in corso. Quando l’architettura della squadra che abbraccerà la serie A è ancora indefinita. Si lasciano: forse con qualche rancore. E con un comunicato formale ed una conferenza stampa che spiega qualcosa, ma forse non tutto. L’attrito tra il coach e il diesse Perinetti, ad esempio, è ormai antico. E, evidentemente, profondo. Sempre che il malessere non possieda motivazioni più ramificate e e non nasconda altri protagonisti. Di più: certe scelte (il rafforzamento dell’organico) occorre progettarle insieme. Pensieri e parole di Conte, che – in diverse circostanze – ha sottolineato la centralità delle proprie opinioni e la necesssità di coniugare le esigenze della società a quelle del proprio staff. Come dire: l’uomo è fatto così, sappiatelo. E seguitelo, se volete. Oppure: queste sono le regole, il Bari si adegui. Rapporto tormentato, da maggio sin qui. E, dunque, separazione anticipata. Che tranquillizzerà persino una parte della piazza, stancatasi in fretta di un equilibrio faticoso. E che non piove totalmente inattesa, no. Perché, quando l’intesa è labile, è facile che si rompa. E i segni, prima o poi, affiorano. Per la felicità di Giampiero Ventura, trainer di scorta che ritrova la panchina e, con temporaneamente, il torneo più importante.