venerdì 5 giugno 2009

Manfredonia, salvezza vicina

Tre a zero, fuori casa. I playout del Manfredonia cominciano bene (a Isola del Liri) e, probabilmente, si esauriscono qui. Difficile preventivare, del resto, un rovescio così catastrofico, nel match di ritorno, appena domenica prossima. La salvezza della squadra di D’Arrigo arriva con qualche settimana di ritardo, allora: ma arriva. Premiando, se non altro, l’ultimo mese della regular season, dove Sifonetti e compagni hanno ritrovato stimoli e morale, frutti evidenti di un affiatamento tardivo e di una coralità lungamente desiderata. Ma il Manfredonia, effettivamente, è un collettivo in ascesa. Che può finalmente abbandonare le tensioni di un altro anno difficile. Alla fine del quale il club potrà riorganizzarsi. Dotandosi di una nuova struttura, se davvero il presidente Riccardi si eclisserà. E, qundi, rimodellando il suo percorso programmatico, avviato due anni fa con risultati non proprio felici (una retrocessione e una preventivabile salvezza, passando per gli spareggi). Che non significa abiurare i concetti sin qui sposati (è obbligatorio: la recessione, in riva all’Adriatico, è reale), ma offrire alla guida tecnica del prossimo torneo – qualunque essa sia - una formazione ancora giovane e rampante, ma dotata di personalità. E, soprattutto, robusta e aggressiva, sin dall’inizio.