domenica 28 giugno 2009

L'esperienza di D'Arrigo

Si era fidato, Francesco D’Arrigo. A salvezza archiviata, passando per playout morbidi e dolci, si era fidato delle garbate intenzioni del suo presidente. Che guardavano verso orizzonti diversi. Intenzioni, forse, tramontate: e non per un capriccio del numero uno del Manfredonia. Anzi, Riccardi avrebbe voluto (vorrebbe) riqualificare il progetto. Rafforzare la squadra e ritentare persino alla scalata in terza serie. Argomenti validissimi, in coda ad un periodo di austerità, che dovrebbe almeno aver annacquato le difficoltà gestionali. Ma Riccardi, per pensare ad una squadra più forte, avrebbe dovuto appogiarsi alle sinergie del gruppo di comando del club. Che, invece, nell’ultimo consiglio di amministrazione, sembra aver bocciato la proposta. Privando persino Riccardi della presidenza. E D’Arrigo, che si era affidato alle previsioni, ora si sente avvilito. Giustamente: anche a fronte – così dice – di alcuni inviti rifiutati, alla corte di altre società. Ma il pallone è anche imprevedibilità, sorpresa. Troppo spesso si vive giorno per giorno. E l’organizzazione, talvolta, è esclusivamente un argomento d’appendice. Sia chiaro: la situazione, in riva al golfo, non è ancora definita. Anzi, è assai nebulosa. E può evolversi. O involversi ancora. Ma il trainer avrà capito che non è mai opportuno fidarsi. Questa è pur sempre serie C. E, se il treno delle opportunità passa, può anche non tornare. L’esperienza, però, tornerà utile. Almeno quella.