domenica 21 giugno 2009

Gallipoli, il tempo passa

Esatto: l’inadeguatezza dello stadio è un problema serio. Troppo serio. Un problema conosciuto da tempo e, probabilmente, anche sottovalutato. Oppure dribblato con eccessiva leggerezza. E, comunque, un problema da affrontare al momento opportuno: questo. Quando il Gallipoli cerca di organizzare la sua prima esperienza in serie B. Campionato di logica migrazione: sul tappeto erboso del capoluogo, unica soluzione alla quale la gente e la società dovranno abituarsi da sùbito. Perché non esiste alternativa. Almeno per un po’. In attesa che la nuova struttura fiorisca sulle polemiche e sulle difficoltà logistiche. Prendere o lasciare, dunque. E il Gallipoli prenderà la destinazione obbligata. Non reggono (non possono reggere) le argomentazioni stizzite del presidente: la squadra non può privarsi del grande sogno così, impunemente. Non può, cioè, neanche pensare di rinunciare a raccogliere la sfida ferocemente inseguita. E la B è sempre la B: sia pure a Lecce, invece che di fronte alle onde dello Jonio. Lo sa la gente e lo sa anche Barba. E, allora, inutile perdersi tra parole e frasi cariche di comprensibile amarezza, ma prive di fondamento. Il Gallipoli farà la B. E giocherà a Lecce. Con le controindicazioni che la situazione comporta. Barba si sintonizzi sulle scomode frequenze di questo postulato. E si sbrighi: a costruire la squadra che verrà. Molto tempo è andato perso, così come è stato perduto il tecnico della promozione. Perdere altri giorni non conviene.