domenica 30 agosto 2009

Bari, un passo indietro

Non ci sbagliavamo: il primo test di campionato, consumato di fronte all’Inter di Zé Mourinho, non avrebbe potuto vantare spessore assoluto. Né riassumere troppi dati indicativi. Sei giorni dopo l’esordio, infatti, il Bari si blocca (senza troppo piacere) davanti ad un avversario molto meno quotato come il Bologna, organico di pari rango e medesime ambizioni. E a poco serve lamentarsi delle condizioni delle zolle d’erba del San Nicola, così come dell’enorme imprecisione di Kutuzov nei paraggi della porta ormai indifendibile degli emiliani. Evidente, allora, che ancora qualcosa va registrato (di questi tempi, si dice sempre così) e che più di qualcosa va tuttora reperito in sede di campagna di rafforzamento (a proposito: sta per esaurirsi). Campagna di rafforzamento che dovrà tecnicamente coordinare la vecchia gestione, quella di Vincenzo Matarrese, presidente di fatto sino ad ottobre. Sempre che l’accordo recentemente raggiunto con Tim Barton, nuovo proprietario del club, non salti, più o meno improvvisamente. Troppe voci, del resto, continuano ad accavallarsi, un po’ minacciose. E troppi malumori continuano ad insinuarsi nell’opinione pubblica. Tanto da lasciar sospettare che i termini del passaggio societario non siano poi così trasparenti e saldi, ma – piuttosto – ancora gravidi di diversi angoli da smussare. O che, magari, qualche protagonista riparato dietro le quinte si sia esposto eccessivamente, prima della firma dell’accordo preliminare. Pentendosene, appena più tardi. Fatti, questi, che certamente non solleveranno il tecnico Ventura. E sicuramente, anche il diesse Perinetti. Del quale va compreso l’imbarazzo. Che poi potrebbe essere, alla distanza, anche l’mbarazzo di Matarrese. Il Bari di ieri, intanto, è una squadra in cerca di certezze. E ottobre è ancora lontano.