lunedì 10 agosto 2009

Taranto, c'è sempre un motivo

A Taranto c’è sempre un motivo per discutere, per rabbuiarsi. Per sconvolgere l’equilibrio faticosamente ritrovato. Per tormentare la normalità strappata faticosamente dalla quotidianità degli eventi. E c’è sempre un motivo per strappare le ricuciture. Con D’Addario al fianco di Blasi era tornato l’entusiasmo: carburato dalle buone intenzioni e da una campagna di rafforzamento unanimemente considerata di spessore. Spirava aria buona, diciamo pure così: quell’aria buona che spazza le nubi di troppi mesi vissuti sul fronte di guerra. Alta pressione temporanea, però: è bastato il varo della pratica legata alla questione abbonamenti, per corrodere il rapporto tra il nuovo co-presidente e la tifoseria. Prezzi alti: questo è il problema. Un problema meramente economico: che non vuole disconoscere, giurano gli affezionati della curva e della gradinata, i sacrifici operati per irrobustire l’organico. Un problema fondamentale, in una città come Taranto: dove si fatica a governare il portafoglio. Più che in altri angoli del Paese. Un problema di numeri: che la gente ha sottolineato. Giustamente. Pochi abbonamenti ad un prezzo rilevante valgono quanto (oppure meno) di molti abbonamenti a costi più contenuti. Soprattutto se va rinsaldato definitivamente il rapporto tra il club e la tifoseria. Un’occasione persa: è l’accusa più gettonata. Per fidelizzare la passione. Che, a queste latitudini, non manca. Un’occasione persa: per accelerare il processo di compattamento. Strano che D’Addario non abbia intuito il pericolo. Ma sembra che l’imprenditore abbia saputo anche ravvedersi. Rivedere la decisione. Gli importi, si dice, verranno limati: attenderemo e, eventualmente, vedremo. Il sentimento di fiducia popolare, tuttavia, si è già incrinato. A torneo neppure avviato. E non sappiamo se la rivisitazione della strategia basterà a riavvicinare affettivamente i protagonisti del nuovo capitolo della storia calcistica in riva a Mar Piccolo. Anche perché, prima o poi, qualcos’altro accadrà. Garantito. A Taranto c’è sempre un motivo valido per dividere. E per battagliare. Basta saper aspettare. Le occasioni non mancheranno.