giovedì 27 agosto 2009

Foggia, vietato sperare

Vietato sperare, neanche per un po’. Non è il momento. E non esistono le condizioni. Anche se il Foggia comincia bene il suo percorso, cogliendo un pareggio interessantissimo sul campo del Verona, formazione tra le più accreditate del girone orientale di terza serie. Pareggio che sa di discreta applicazione in fase di non possesso, più che sufficiente per equilibrare le esitazioni incrociate nelle operazioni di offesa, peraltro equamente divise con l’avversario. No, il futuro prossimo è di difficile interpretazione, di ostica lettura. Perché il Foggia, è chiaro, perderà altri pezzi: Germinale sta per accasarsi altrove e, con lui (finalmente, aggiunge qualcuno), anche il cileno Salgado, non proprio convincente neppure in quest’avvio di stagione. Intanto, Porta e Pecchia (o Pecchia e Porta, come preferite) proseguono il viaggio, senza preoccuparsene troppo, convinti della qualità del progetto abbozzato. E consapevoli: quello che arriverà sgorgherà dalla fatica e dal sudore. E da un organico che si sta modellando. Faticosamente modellando. Però, il club sta badando (deve badare) soprattutto a vendere. Oppure, prima a vendere. E poi a rifinire la lista dei disponibili. Stringere i denti, si deve: ma era scritto. Sperare è vietato. E il presente è duro e crudo. Anche se l'approccio al campionato è felice.