sabato 29 agosto 2009

Francavilla, tra Coppa e scetticismo

E domani riparte anche il Francavilla. Con sette giorni di ritardo, imposti dalla nuova calendarizzazione. L’impegno è di Coppa Italia, certo, ma anche particolarmente stuzzicante. In Puglia scende il nuovo Avellino, affidato alle cure di D’Arrigo, recente nocchiero del Manfredonia. L’Avellino: con la sua storia, i suoi sentimenti traditi e un entusiasmo da ritrovare. E’ nuovo, però, anche l’organico della formazione delegata alle competenze di Gigi De Rosa, tecnico che, contemporaneamente, accetta la retrocessione personale (sino a maggio allenava il Monopoli, nella categoria immediatamente superiore) e un programma di contenimento (dei costi di gestione). Particolarità non proprio diffusa, per un coach che vanta un solido pedigrée e gode di stima mediatica. Complimenti, allora. E auguri. Sinceri. Perché il compito che l’attende appare sin da ora ostico. E non solo per il ridimensionamento societario voluto da patron Distante. Ma, soprattutto, per l’elenco dei disponibili sin qui allestito. Ricco di ottime intenzioni, ma povero di gente abituata alla categoria. Il Francavilla di oggi si fonda su tanta gente affamata, ma che arriva dall’Eccellenza: un rischio. E qualcuno (probabilmente ancora utile) della vecchia gestione si è defilato. Vista così, diciamolo pure, la squadra appare indebolita. De Rosa e la sua gente, perciò, dovranno abbattere pure lo scetticismo. Degli osservatori e della tifoseria. Distante, intanto, è convinto della bontà del programma. E, nel peggiore dei casi, c’è sempre il tempo per ravvedersi: il presidente è abituato a rivedere in corsa le scelte di inizio stagione. E immaginiamo che non si tirerà indietro, se lo riterrà opportuno.