venerdì 28 agosto 2009

Brindisi, tre gol e disappunto

Tre gol e un solo punto. Il disappunto di Massimo Silva è tutto qui. Il Brindisi apre il campionato a Melfi e finisce con il rammaricarsi del risultato. E delle pieghe di una partita che si trova a condurre e poi a salvare. Anzi, che sembra mettersi male: prima che intervenga l’entusiasmo sfacciato di Diego Albadoro, ragazzo che arriva dalla serie D, ma già stimato e corteggiato. Il tecnico, magari, prevedeva meno problemi dietro, in fase di presidio. Considerando, soprattutto, la qualità diffusa degli effettivi del pacchetto di difesa: probabilmente, tra i più attrezzati in assoluto, nel girone. E anche l’ambiente tutto, probabilmente, attendeva qualcosa in più. In considerazione delle parole spese dagli addetti ai lavori sulla squadra in estate. Cioè, dei molti apprezzamenti catturati in sede di pronostico. E in virtù di quell’abitudine a vincere assorbita nella stagione precedente. Ma il Brindisi, in C2, non ci sembra un organico che può imporre la sua dittatura. E sarà bene impossessarsi di questo concetto, per non cadere nel fosso degli equivoci. Anche se l’euforia, a promozione appena guadagnata, ha invogliato la dirigenza a pubblicizzare nuovi appetiti. La formazione di Silva, piuttosto, può fare bene. Ovvero, molto meglio di quanto offerto nella trasferta lucana. Sempre che si affretti a registrare qualcosa, negli ingranaggi: come lo stesso coach ha assicurato. E sempre che la pressione della piazza non intasi il flusso delle idee. Lasciando i riflettori ad altre forze del torneo. E nutrendosi delle certezze della propria realtà.