domenica 18 ottobre 2009

Fasano, tra disciplina ed esigenza

Tutto comincia (o finisce) un giovedi come tanti, in un test come tanti. Un intervento rude, poi parole infuocate, quindi la rissa. Gli animi del Fasano e dell’Alberobellonoci, due mondi diversi e espressioni di campionati differenti, si scaldano e il match finisce lì. E qualcuno deve anche riparare nel pronto soccorso del nosocomio di Putignano. Il giorno dopo, infine, piove nelle redazioni un asciutto comunicato ufficiale: Capocchiano ed Evacuo vanno considerati, da ora in poi, due giocatori tagliati. La società del Fasano, cioè, punisce i suoi colpevoli: duramente. Privandosi , così, di due pedine di un certo (ipotetico) spessore, all’interno di un elenco di disponibili certamente non esuberante, numericamente parlando. E, comunque, di due attaccanti. Contemporaneamente. Artiglieri titolari di una squadra che rincorre il gol senza troppe fortune, ultimamente. La disciplina è la disciplina: e, certe volte, non serve discutere. Ma, onestamente, sorge il sospetto che i tagli siano stati pilotati più dal rendimento sul campo, che dal profilo comportamentale di Evacuo e Capocchiano. E che la rissa del giovedì costituisca il pretesto di una decisione maturata nel tempo. O, comunque, utile per sgravarsi da certi costi di gestione. E per giustificare un’esigenza consolidatasi nei primi due mesi di campionato. Non si spiegherebbe, altrimenti, il peso specifico di una risoluzione che, teoricamente, abbassa il quoziente di pericolosità e anche quello tecnico di un organico che, anzi, continua a reclamare puntelli. Vero: la disciplina è sempre la disciplina. Ma, di questi tempi, nessuno è disposto a cedere niente. Neppure di fronte all’etica. Soprattutto se c’è un pallone che rotola sul prato. Il club, però, ne esce benissimo. Elegantemente. Esercitando una propria facoltà. E sia. Ma, forse, un giovedì come tanti sembra arrivato giusto in tempo.