martedì 13 ottobre 2009

L'eccesso di zelo e il protagonismo gratuito

Eccesso di zelo. Oppure protagonismo gratuito. La performance di Francesco Di Stefano, direttore di gara appartenente alla sezione di Brindisi, fa sorridere. O, meglio, infastidisce. Ad Avellino sale il Castrovillari (il campionato è quello di serie D) e il gioco, ad un certo punto, si interrompe. Perché, appena al di là del perimetro di gioco, staziona il vice questore del capoluogo irpino. Invitato ad allontanarsi e, successivamente, dopo aver presentato tesserino e credenziali, ad indossare la pettorina colorata. La storia buffa viene risolta, sembra, con l’intervento ruvido del commissario arbitrale, a fine match. E con forti parole di censura nei confronti di Di Stefano. Ma allarga pure la distanza tra il comportamento di molti arbitri e la realtà: proprio mentre il calcio violento, ad esempio, continua ad essere difficilmente sanzionato. Delegittimando l’ipotesi dell’eccesso di zelo. E fortificando, invece, quella del protagonismo. Gratuito, appunto.