lunedì 5 ottobre 2009

Noicattaro, primo insipido punto

Questa volta finisce quasi discretamente. Con un punto. Che è davvero poca cosa, ormai. Ma che, almeno, tampona la contestazione popolare che serpeggia. Purchè di contestazione popolare si possa parlare, dal momento che il Noicattaro non attira neppure gli abbonati. Respingendo gli altri. Questa volta finisce quasi bene. Merito della disperazione. O dell’orgoglio, come si comenta in certi casi. Oppure dall’atteggiamento dell’avversario di turno, la Vibonese di Galfano, cioè una squadra in attesa degli eventi. Che, da principio, viene premiata. Tanto da confidare in un successo che si intravede e quasi si tocca. E che, alla fine, viene però castigata. Perché si rintana, sicura com’è di resistere qualche altro minuto alla fragile pressione nojana. Questa volta finisce meglio di altre. Perché la formazione di Carella (che salva la panca) rimedia due volte allo svantaggio, apparendo prima imballata e visibilmente irretita dalla sequenza di risultati sfavorevoli e solo nella ripresa meglio disposta a far circolare il pallone, anche se scarsamente assistita dalla lucidità. Questa volta non finisce come in altre occasioni, no: ma è faticoso capire quanto il semplice punto potrà servire. Innanzi tutto perché non si intravedono margini di miglioramenti strutturali (la società, adesso, li esclude, cancellando qualche vaga promessa del recente passato). Ed è difficile capire quanto possa essere propedeutico il lavoro che verrà speso da qui in poi. Il silenzio stampa della squadra, a fine match, rivela più di qualcosa. Più di un disagio. Più di un’insicurezza. Davanti alla quale, generalmente, non è sufficiente neppure l’orgoglio. Cioè il padre del primo punto ottenuto in campionato: che, oggi, sembra insipido.