mercoledì 23 febbraio 2011

Foggia, otto gol per nuove prospettive

Prima giù, poi su. E viceversa. Settimana dopo settimana, il Foggia conferma quello che ha sempre raccontato di sé. Senza soluzione di continuità. Ci siamo abituati tutti, alla sua marcia umorale, insondabile, imprevedibile. E non ci sorprendiamo più. Avevamo lasciato la gente di Zeman avvilita: la sconfitta in un derby, come quello con il Barletta, brucia sempre abbastanza. Però, i giovani (talvolta vaporosi e, in certi casi, ispirati) del boemo non ci hanno messo troppo, a rialzalsi. E a ritrovarsi. La tecnica del lavoro duro, spesso, graffia e lava le coscienze. E aiuta a ritrovare il binario: sino al prossimo deragliamento. Il primo segnale, domenica l’altra: quattro a uno alla Juve Stabia, una delle realtà più in forma del momento. Al culmine di una settimana tosta e avvelenata dalle schermaglie tra patron Casillo e la dirigenza stabiese, ultime ruggini del match vissuto nel girone di andata. E sabato, nell’anticipo, un altro successo esagerato, a Viareggio. Quattro gol (a zero) e tanto buon umore di scorta. In fondo ad una partita di normale atipicità: primo tempo sofferente e ripresa energica. Durante la quale il coach ha urlato. E richiamato all’ordine la truppa che, qualche volta, si confonde. Intanto, il quinto posto (cioè la griglia dei playoff) è ancora prossimo: appena un punto. Anche se, sul campo, il Foggia ha persino scavalcato Taranto e Siracusa (i due punti di penalità cominciano a farsi sentire). Calcoli inutili, fa sapere Zeman: se la squadra non dovesse trovare stabilità, parlare è solo tempo sprecato. Ma se la qualità media del campionato è questa e le argomentazioni degli avversari più qualificati sono complessivamente deboli, aspirare alla quinta piazza si deve. E si può.