lunedì 21 febbraio 2011

Taranto, vittoria con ansia. Ingiustificata

Avanti di due gol (prima Chiaretti, poi Sy), gratificato dagli sviluppi del match (traversa di Giorgino in apertura, palo di Garufo nella ripresa) e scarsamente preoccupato dall’avversario (il dimesso e deludente Pisa), il Taranto riesce persino a complicarsi la domenica. E’ sufficiente calare il ritmo (dopo venti minuti: troppo presto), per poi perdere progressivamente metri e, infine, consentire ai toscani di ragionare: il due a uno, cioè, finisce per riaprire di fatto una partita già chiusa e blindata. Poco importa che la formazione di Semplici non sappia approfittarne: per limiti propri, innanzi tutto. E anche per l’inferiorità numerica (doppio giallo di Fanucchi) che intralcia gli ultimi vaporosi assalti. Di fatto, però, gli jonici si caricano (inutilmente) di un’apprensione senza fondamenta, che peraltro trasmettono alla tifoseria. Sembra che il Taranto non si fidi di se stesso, certe volte. Consapevole del proprio disagio nel governare la partita e nel conservare lo stesso cliché di gioco per più di mezz’ora. E, di conseguenza, sembra che la anche la gente si fidi limitatamente della squadra. Non si spiega diversamente, del resto, quell’ansia ingiustificata che – in certi casi - circonda il collettivo e quella fatica supplementare che Giorgino e soci potrebbero dribblare. Lo score finale, tuttavia, non merita censure: la vittoria è legittima. E, soprattutto, aiuta a tallonare seriamente il traguardo dei playoff. Ma non è il momento di entusiasmarsi troppo: non ancora, almeno. C’è tanto lavoro da sbrigare, per Dionigi e i suoi. Anche se le dichiarazioni post-gara lasciano pensare il contrario.