giovedì 10 febbraio 2011

Ostuni, ultima mossa

L’Ostuni e la rincorsa spezzata. La rincorsa imperfetta: ad un divario incolmabile, come dice qualcuno. Troppo lontana la squadra della Città Bianca dalla soglia della salvezza. E ancora troppo debole l’organico per poter confidare nel domani. Eppure, le uscite più recenti avevano riscaldato un po’ l’ambiente. Qualche punto, persino una vittoria. E qualche progresso pure sul campo. Quanto basta per pianificare con timidezza la scalata alla zona playout, che è sempre meglio di una retrocessione diretta, inappellabile. Invece, di fronte al Sant’Antonio Abate (un’altra pericolante, cioè), l’Ostuni si liquefa proprio davanti al pubblico amico: giusto domenica scorsa. Uno a cinque: come dire, fine delle trasmissioni. O quasi. Niente di sconvolgente, pensandoci bene: perchè la formazione passata da Insanguine a Vergari e poi ancora ad Insanguine alle sconfitte si è persino abituata. Ma, forse, non abbastanza. Perchè il club conferma di credere ancora nell’obiettivo minimo. Senza rassegnarsi. E, per questo, si libera nuovamente di Insanguine. Concedendo la scomodità della panchina a Lorenzo Catalano, un altro di quei trainer coraggiosi che non badano alla classifica e che si tuffano nella sfida. Stoicamente. Catalano debutterà a Potenza, nella nuova casa della Fortis Murgia. Cercando almeno qualche indizio per ipotizzare un miracolo. E argomenti buoni per mantenere vivo il discorso. Il cambio di panca è la mossa estrema. Forse l’ultima mossa possibile. Comunque, una mossa disperata. Perchè la speranza (o la disperazione) è l’ultima a morire.