lunedì 2 maggio 2011

Un Taranto da playoff

La soddisfazione è condivisa, alla fine. E c’è un sorriso per tutti. Per il Siracusa, fiero e deciso sino in fondo. In vantaggio, rimontato e, infine, ancora lucido per inseguire il pareggio, che piove a match morente, sugli sviluppi di un calcio piazzato. E per il Taranto, a cui è sufficiente un punto per festeggiare la matematica certezza di un posto nei playoff: anche perché il Foggia, a Benevento, si lascia sfuggire il successo di prestigio che sta maturando. Due a due: il risultato spiega una partita importante solo per gli jonici, che arrivano alla sfida un po’ inamidati e contratti, faticando più del previsto, soprattutto in avvio. Ma che, più tardi, si ritrovano e accelerano, prima di inchinarsi ad un calcio franco maligno di Mancino, un fantasista che conosce la porta. E dove la formazione di Ugolotti, esuberante di ex (Spinelli, Abate, Cosa) risponde alla richiesta legittima di un ultimo scorcio di stagione venato di dignità e orgoglio. Riuscendoci con pienezza. Ma quel che conta, tante volte, è il risultato. Che la squadra di Dionigi raggiunge con centottanta minuti di anticipo: durante i quali, tuttavia, potrà provare a migliorare la propria posizione finale in previsione negli spareggi. Argomento non esiziale, ma significativo. Come è significativo il fatto che, finalmente, il Taranto si sta facendo bastare quello che possiede: tutti i disponibili – chi più, chi meno – stanno cioè offrendo il proprio contributo, cooperando fattivamente alla causa comune. Reagisce anche chi, sin qui, ha calpestato poco l’erba. E pure chi, anche spesso, ha dovuto convivere con critiche nette e pagelle negative. Adesso è il momento del gruppo. E il gruppo, oggi, sembra coeso, carico. E nelle condizioni migliori, psicologicamente parlando.