lunedì 9 gennaio 2012

Ecco il Martina formato grandi eventi

Assale gli spazi e gode. Ricambia il favore e soffre. Per il bene del calcio, che vive necessariamente di emozioni, quindi di gol, ovvero di opportunità da rete. Il Martina che trova l'avversario di pari grado si industria, si galvanizza. Rischiando persino di soffocare. Ma, appena il momento buio passa, anche di asfaltare il risultato. Sino a riaprire negli ultimissimi minuti uno score già chiuso a chiave. Contro l'Ischia, nel match clou della domenica (prima contro terza) accade molto, in un'altalena di situazioni: svantaggio, pareggio, nuovo svantaggio, nuovo pareggio, sorpasso, decollo, frenata finale. Ma, alla fine, il successo (quattro a tre) premia chi non si scompone neanche un po', pure quando il confronto comincia a scottare. La Sarnese, certo, non fallisce ad Oppido e la vetta sfugge: ma c'è ancora tempo e modo per chiarire la questione. Il divertimento non mancherà, diciamo così. Però, dalla prestazione con il Casarano (roba di qualche tempo fa) in poi, la formazione di Francesco Bitetto sembra aver contabilizzato qualche regresso, nelle situazioni difensive: e il fatto non merita di essere trascurato. Mentre in fase di possesso il saldo resta altamente soddisfacente. Sommando gli indizi, tuttavia, esce un quadro complessivo più acerbo, diretta conseguenza di un equilibrio non ancora pienamente raggiunto. Al di là della stranezza di molti episodi di un match - quest'ultimo con l'Ischia - che, appunto, ricorda quello con i salentini. La partita, è una sensazione, diventa più credibile solo dopo il due a due: solo allora si stabiliscono le gerarchie, si definiscono le priorità. Solo allora si disciplinano le forze sparse sul campo. L'aggressività positiva del Martina, però, è insindacabile. Ed è insindacabile pure la migliore geometria del calcio di Basile e compagni. Malgrado la qualità globale della prova non sia cristallina, come invece lascerebbe capire davanti ai microfoni il trainer, dopo il novantesimo. Ma Bitettto deve pur valorizzare la propria merce, provando a fortificare l'ambiente: c'è bisogno anche di questo. Soprattutto alla vigilia di una trasferta (sabato sul campo del Matera) che il Martina dovrà affrontare con convinzione e autorevolezza: una condizione che l'allenatore deve inseguire nelle gare teoricamente più abbordabili. Cioè, l'assillo più grande per un gruppo che, invece, ha dimostrato ancora una volta di saper navigare nel mare dei grandi eventi.