sabato 14 gennaio 2012

La fatica dell'Andria

Tanta fatica. L'Andria è in difficoltà: tecnica. E' già caduto, per esempio, tre volte in casa, dall'inizio del campionato. E domenica, di fronte allo Spezia dei cognomi (davanti circolano Evacuo, Iunco e Vannucchi, tutti assieme), ha collezionato la seconda sconfitta di sèguito sull'erba amica. Non va, no. E lo sa anche Di Meo, il coach che ha visto lentamente depauperarsi la dote di carattere e di solidità che aveva caratterizzato, sotto certi aspetti, la prima parte della stagione. L'allenatore si è anche corrucciato, lamentandosi del comportamento della squadra: dopo aver persino rimesso il mandato, recentemente. Ma niente: non sgorga gioco e l'Andria non punge. Di più: la resistenza è debole e basta un minimo di organizzazione (altrui) per soccombere. Il mercato, intanto, fa quello che può: poco. La società è bloccata da una liquidità scarsa. Anzi, qualcuno è partito. Innocenti, tanto per fare un nome. L'attaccante ha accettato l'offerta del Fano, C2, vicino casa. Chiudendo in anticipo la sua avventura: deludente. Parlano le cifre. E i voti ricevuti in pagella, domenica dopo domenica. Dopo l'esperienza negativa di Barletta, anche il soggiorno ad Andria non ha convinto: sintomo del declino di un artigliere importante (e stagionato) su cui avevano poggiato le fondamenta parecchie speranze della piazza. Probabilmente, il flop dell'Andria (che non ci attendevamo, siamo sinceri) si spiega anche così. Anche se, da solo, questo particolare non basta per capire.